Lo stipendio non basta mai.
Tanto prendo, tanto spendo (e talvolta pago in ritardo).
Non so come ho fatto ad avere il saldo a zero così presto questo mese.
Tre frasi, tre situazioni di vita probabilmente diverse, ma che implicano modi disordinati di gestire il denaro. Personalmente le ho pronunciate tutte numerosissime volte, soprattutto la terza. Tu dove ti collochi?
Viviamo tempi problematici. A dicembre 2020 in Italia sono stati persi 101.000 posti di lavoro. Ne consegue che sempre più spesso le famiglie diventino improvvisamente monoreddito, considerando quanto sia complicato trovare nuova collocazione lavorativa. Non è che tutto il male venga necessariamente per nuocere, magari può essere l’occasione per diventare creativi e tentare nuove vie, traendone grande soddisfazione. Resta il fatto che, davanti ad una situazione tanto negativa rispetto al mercato del lavoro, le certezze economiche traballino parecchio e diventi necessario cambiare abitudini all’improvviso. Non è detto che ci si senta preparati.
La difficoltà nel venire a capo delle proprie spese e del bilancio familiare non è però necessariamente correlata al reddito. Spesso si tratta di uno scoglio personale, di una scarsa propensione all’attenzione verso il tema o al controllo che si può esercitare sul denaro. Insomma, è una caratteristica della personalità, non un difetto.
Indipendentemente dalle circostanze, coloro che non hanno controllo sulle proprie finanze hanno in comune frustrazione, senso di colpa o di impotenza. La buona notizia è che c’è parecchio che si può mettere in campo per correggere la rotta e trovarsi meno impreparati. Si può imparare a gestire il denaro, a farlo bene e con costrutto e si può fare con un po’ di metodo e quanto basta di intenzione.
Prima di andare avanti: il mio lavoro sulla gestione del denaro e del bilancio familiare, incluse le mie opinioni, è destinato a chiunque abbia una fonte di reddito da gestire, di qualsiasi entità o natura questo reddito sia. Parlo di redditi da lavoro dipendente o autonomo, di pensioni, di vitalizi, di eredità… E mi rivolgo indistintamente a chi ha un’entrata di cinquecento euro o diecimila. O di più, o di meno.
Esiste purtroppo una fetta di persone per cui tutto questo è un mondo senza senso, cioè quella di chi non ha entrate sufficienti a coprire i bisogni minimi per la sopravvivenza. Spero in ogni caso, se ti senti parte di questa categoria, di essere in qualche modo di ispirazione o conforto rispetto alla tua idea del futuro.
Quindi, tornando al motivo per cui siamo qui oggi:
PERCHÈ È IMPORTANTE SAPERE GESTIRE IL DENARO E IL BILANCIO FAMILIARE?
Ecco qua i miei perché:
- RIDUCE L’ANSIA e quindi aumenta la tua lucidità, rendendoti performante.
- TI FA SENTIRE DI AVERE IL CONTROLLO perché restituisce una visione chiara di cosa accadrà e ti sentirai pronto.
- TI METTE AL RIPARO DA SUPERFICIALI ERRORI DI VALUTAZIONE e dalle loro conseguenze, evitandoti quindi di imbastire strategie alternative in piena emergenza, che in queste condizioni spesso sono inefficaci.
- TI AIUTA A REALIZZARE OBIETTIVI CONCRETI, ad esempio regalare o regalarti il tal oggetto che tanto desideri o fare quel viaggio che sogni da sempre.
- TI RENDE ABILE perché ti costringe ad essere più metodico, che è una capacità utile e spendibile anche altrove. E sentirti più abile ti fa sentire più sicuro di te. È una spirale molto positiva!
- RIGUARDA LA CONSAPEVOLEZZA, è un passo in più nella direzione da prendere per conoscere te stesso e cosa ti muove.
MOTIVO BONUS: tutto questo migliora anche la tua relazione con gli altri, dove gli altri possono essere i tuoi familiari, ma anche i tuoi amici.
Insomma, la risposta al “perché è importante sapere gestire il denaro?” non si limita a “per non restare a gambe all’aria”. Anche se l’istinto di sopravvivenza può rendere questa motivazione sufficiente, ritengo si debba pensare un po’ più in grande.
Non siamo tutti abituati a soffermarci a riflettere quando si tratta di soldi. Spesso lasciamo che le cose accadano, che il flusso vada da sé. Talvolta ci lamentiamo, in certi casi ci disperiamo. I motivi per cui questo accade sono tanti (i miei 2 centesimi qui). Ma, sorpresa, tutta questa sofferenza non è necessaria! Ovviamente un buon risultato comporta un lavoro, uno sforzo. Le attività pratiche per arrivare a quel risultato sono molto semplici in realtà, parliamo di poche buone abitudini.
Ciò che tengo ad evidenziare è che per ottenere un cambiamento è indispensabile desiderarlo ed essere disposti a fare alcuni sforzi in termini di impegno mentale. Senza questa attitudine la strada è tutta in salita, risulta più semplice continuare a sentirsi frustrati. Però questo, lo vedi da te, è un trucco della mente che ha poco o nessun senso e soprattutto nessuna convenienza. Intendo dire che è più vantaggioso impiegare tre mesi al massimo per abituarsi a fare due o tre piccoli gesti nuovi ogni giorno e poi esserne fieri che convivere per molti anni con la sensazione di lavorare per niente. Sbaglio?
Sistemata l’area delle motivazioni bisogna passare all’azione. Il prossimo post in cui parleremo di come gestire il denaro, quindi, sarà dedicato alla prima indicazione pratica. Cominciamo a fare!
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A presto!