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Prima delle vacanze un post un po’ diverso!
Ultimamente ci siamo sentiti poco qui sul blog. Non è stata una scelta deliberata, semplicemente è quel che è accaduto. Siccome ci troviamo in un particolare momento dell’anno e del percorso, trovo utile fare il punto della situazione.
Ho iniziato a pubblicare nel mese di aprile di quest’anno. Nel momento in cui scrivo siamo a fine luglio e in effetti se ti chiedi “Ma che bilancio dovrà mai fare questa qui che non è online neanche da sei mesi?!?” sento di non poterti dare completamente torto. La verità però è che questa idea nasce molto prima di aprile e tanto tempo è trascorso tra il momento in cui ho iniziato ad accarezzarla e quello della pubblicazione delle prime righe.
Di solito l’aspetto tecnico insieme a quello creativo di un progetto di comunicazione sul web generano curiosità. Magari non è il tuo caso, non do nulla per scontato, ma mediamente questo è un mondo che suscita interesse in chi si occupa di altro, quindi oggi racconto com’è per me.
IL PROGETTISTA, IL DIRETTORE DEI LAVORI E IL MURATORE
Chi decide di buttarsi può scegliere se e quanto investire in professionisti che lo aiutino a costruire un buon prodotto (è il caso di pochi), oppure si deve arrangiare un po’, acquisendo competenze nuove. In entrambi i casi si è costretti a studiare e imparare ad utilizzare tutta una serie di strumenti. Io, ça va sans dire, mi sono assai arrangiata.
Un blog non richiede tantissimo sforzo progettuale e di costruzione. Questo almeno è ciò che credevo. E invece… La costruzione di un sito, anche solo di tre pagine, richiede un grande sforzo e tante decisioni: la linea grafica, il logo, i colori, a cosa dare importanza, l’usabilità, la leggibilità su dispositivi differenti, le immagini, il copyright, la privacy… E questo solo per lo scheletro, la struttura fissa.
Poi c’è la pagina che parla di me , che è davvero impegnativa: lì racconti il tuo perché e anche in parte il tuo come. E il tuo perché è fondamentale e ogni tre giorni in qualche modo muta perché più lavori al tuo progetto, più studi e impari, più definisci te stesso e raffini i tuoi obiettivi.
E poi un blog è una cosa viva, dopo che hai costruito lo scheletro ci devi mettere qualcosa dentro. E i famosi contenuti, che nel caso specifico sono gli articoli, sono la parte più semplice. In teoria. In pratica ci vuole un po’ prima di trovare una propria cifra comunicativa che sia efficace in quel contesto.
La comunicazione non è un mondo inesplorato per me, ma questa casa è nuova, tu sei nuovo e non so chi sei! Insomma, bisogna adeguarsi agli spazi, ai vicini di casa, sapere quando puoi fare rumore e quando è preferibile stare in silenzio, scegliere quale rumore fare e quale no. E anche ogni quanto.
FRATE INDOVINO
Quelli bravi mi hanno sempre parlato del calendario editoriale. Pianificare, prestabilire, organizzare. Dovrei essere bravissima in questo. Ma anche in questo caso ci vuole pratica, allenamento. Una competenza diventa tua nel momento in cui la domini, non quando pensi che potresti fare un corso per iniziare a esplorarla.
E questo è il motivo per cui ho un po’ latitato e sono stata -forse più per me che per te- un filo assente. Scrivere un articolo può essere una passeggiata di salute o una corsa a ostacoli, in salita. Dipende. Quelli facili si scrivono da soli in due ore. Quelli complessi, per cui devi fare ricerca specifica, all’inizio richiedono giorni. E di nuovo, cosa te lo dico a fare, nel mio caso i giorni scorrono via che è un piacere.
Fino a che non mi sono trovata qui davanti io non avevo certezze. Non che ora ne abbia, ma so che non sono ancora in grado di scrivere due articoli a settimana. Perché si, sempre quelli bravi mi dicono anche che dovrei fare così. Nell’incoscienza iniziale, però, ho fatto bene una cosa: non ho fatto promesse che non ero sicura di poter mantenere (mi aiuta il fatto di non farlo MAI). Quindi non ho mai parlato di uscite cadenzate e regolari. E meno male!
Infine, stabilito il calendario, deciso quando pubblicare, resta il cosa. Nel mio caso parliamo di un percorso fra due macro argomenti (casa e soldi), quindi non solo è necessario stabilire che strada fare, ma va fatto due volte. Va benissimo, siamo qui anche per imparare a semplificare. Questi aspetti però rendono impossibile dire “mi siedo lì e scrivo quel che esce” perché mi servono coerenza e chiarezza, altrimenti sia io che te ne usciamo insoddisfatti.
ANTI-SOCIAL
Un’altra cosa che si deve fare quando si ha un progetto così è comunicare sui social. Si deve proprio. Piaccia o meno, è necessario e va gestito in qualche modo.
Certamente un post su Facebook porta via molto meno tempo di qualsiasi articolo, ma anche quel tipo di comunicazione richiede attenzione e una qualche abilità che spero di trovarmi magicamente infusa domani al mio risveglio perché si, sono totalmente incapace, oltre a non esserne appassionata. Non è proprio la mia cosa.
Inoltre la frequenza di pubblicazione richiesta sui social è moltiplicata rispetto a quella del blog e, per quanto assurdo, pubblico più spesso su blog e podcast che non su Facebook. Anche qua ho molto lavoro da fare.
Esistono anche altre piattaforme sulle quali potrei provare ad operare, ma è necessario portare a casa la giusta confidenza con lo strumento che hai scelto, prima di aggiungere altra carne al fuoco. Vale lo stesso discorso affrontato in merito alle competenze: prima impari, poi ti allarghi.
IL PODCAST SOTTO GAMBA
E siccome ci piace semplificare, ho deciso di avere anche il podcast. Cosa vuoi che sia? Apri il microfono e ci parli dentro, fine.
Certo.
Lo avevo decisamente sottovalutato. Di cosa comporti il podcast racconto là da domani 27 luglio. Vieni a sentire se ti va! Qui mi limito a dire che i contenuti del podcast hanno bisogno di calendario, cura e ricerca come ne hanno bisogno gli articoli, questo almeno se vuoi che la tua comunicazione abbia e restituisca valore.
In ottobre parteciperò al Festival del Podcasting dove la mia creatura è candidata come podcast emergente. Per poter presentare il mio al pubblico devo avere ottenuto un certo numero di cuori su Instagram. Sono sicura che vorrai sostenermi (grazie!) quindi vieni a votarmi qui https://www.instagram.com/p/CRZd6cPLIli entro la fine di settembre 2021.
IL MOMENTO DELLE PROMESSE
Insomma, il silenzio che si è avvertito da fuori in realtà era ed è tanto rumore, tanto fare e tanto imparare da quest’altro lato.
Quindi? Cosa succede adesso? Adesso succede che è il 26 luglio e ce ne andiamo tutti in vacanza, almeno in senso figurato. Ci ritroviamo a settembre e, rullo di tamburi, prendo degli impegni.
Lunedì 6 settembre 2021: nuovo articolo sul blog.
Martedì 7 settembre 2021: nuovo episodio di podcast.
Da settembre in poi le uscite saranno settimanali. Il lunedì blog, il martedì podcast. Almeno questa è l’idea e per farla diventare reale devo prendere un impegno qui, ora e fare una promessa. Poi certo, le cose cambiano e tutto è modificabile. In quel caso lo comunicherò.
A questo punto ti lascio ricordandoti che, come sempre, i tuoi pensieri sono graditi ed auspicati. Approfitta della sezione commenti qui sotto se vuoi. Infine ti abbraccio e ti auguro un mese di agosto che possa essere divertente, ristoratore e che ti aiuti ad essere te. A presto!