Tra i numerosissimi metodi di gestione del budget familiare, in questo articolo ne vediamo tre che hanno in comune la semplicità. Vediamo se tra questi ce n’è uno adatto a te!
La tenuta delle spese è servita fino qui per farti capire con precisione quali sono le tue esigenze di spesa. Questo passaggio è fondamentale e sono sicura che ti abbia riservato diverse sorprese. Sono infatti molte le uscite di cassa di cui non siamo consapevoli e spesso rappresentano una sostanziosa spesa mensile. Dunque non mi meraviglia sapere che non avevi mai avuto una chiara percezione di quanto tu spenda in colazioni al bar, per esempio.
Questa lucidità che hai acquisito va investita in un’operazione importante, che è quella del preparare e dell’attenersi ad un budget familiare, come abbiamo già accennato.
Negli articoli precedenti ti ho parlato di osservazione e suddivisione in categorie di spesa, lasciandoti nella condizione di costruire in modo autonomo il tuo stile di ripartizione. So che questo passaggio potrebbe avere generato un po’ di confusione, ma sono dell’idea che sia importante anche sfidarsi e soprattutto comprendere cosa faccia per noi e cosa no.
Questo mio punto di vista ovviamente non vuole escludere metodi “codificati”. Ne esistono decine, spesso si somigliano, quasi sempre sono adattabili alle esigenze personali e talvolta sono sovrapponibili. Vale a dire che puoi anche decidere di utilizzarne più di uno alla volta.
Quelli che ti propongo oggi sono tre metodi per tenere monitorato il tuo budget familiare molto diversi fra loro, che come detto hanno in comune la semplicità e richiedono poco tempo per essere implementati. Nelle prossime settimane ti proporrò altri metodi un po’ più laboriosi, così potrai decidere quale risponde meglio alle tue esigenze e alla tua situazione.
IL MEDOTO 50-30-20 PER IL BUDGET FAMILIARE
Questo metodo si basa sulla ripartizione in percentuali delle tue entrate e prevede quanto segue:
- Il 50% delle entrate va destinato alle SPESE ESSENZIALI
- Il 30% delle entrate va destinato alle SPESE DISCREZIONALI
- Il 20% delle entrate va destinato a RISPARMIO E ACCANTONAMENTO
Le spese essenziali sono quelle inevitabili: affitto/mutuo, spese per utenze, finanziamenti, spesa al supermercato, eccetera.
Le spese discrezionali corrispondono a quelle non essenziali, cioè sono le spese che sostieni per realizzare desideri.
Per risparmio e accantonamento si intendono le somme di denaro destinate a investimenti, libretti di risparmio, salvadanai, piani di accumulo o qualsiasi prodotto finanziario o materasso tu abbia scelto per mettere da parte del denaro.
Le percentuali indicate dal metodo sono assolutamente negoziabili. Vale a dire che se all’interno del tuo budget familiare le tue spese essenziali corrispondono a circa il 60% delle tue entrate, le percentuali rimanenti andranno modificate di conseguenza.
Allo stesso modo, se puoi o desideri accantonare per il risparmio il 30% delle entrate familiari o se puoi destinare al risparmio una percentuale molto più piccola, quella sarà la percentuale nello schema e le altre voci si adegueranno.
A CHI È ADATTO: a mio avviso questo è probabilmente l’unico metodo adatto a tutti perché fornisce una linea guida, un limite mentale a cui restare aderenti e, per molti, è il magico trucco per iniziare a mettere da parte anche piccole cifre. E lo fa senza farti impazzire col pallottoliere.
EVITA QUESTO METODO SE: non c’è una vera ragione per evitare il metodo, se non il fatto di avere altre preferenze. Chi non ha entrate regolari e si sente un po’ costretto in questo schema, ma vuole comunque tentare, può stabilire percentuali fluide che si modifichino in base alle cifre incassate e alla stagionalità.
IL METODO DELLE BUSTE PER IL BUDGET FAMILIARE
Questo è il metodo più vecchio del mondo, il nonni-style, tutto basato sul contante. Sicuramente oggi è un po’ estremo, ma è senz’altro affidabile.
Eh si, perché i pagamenti digitali e le tesserine plastificate che sembrano regalarci denaro a ogni piè sospinto, per tanti sono una benedizione, ma per alcuni rappresentano il male assoluto.
Si tratta di:
- Stabilire delle categorie di spesa e delle cifre massime di budget per categoria. Non dimentichiamo di conservare una cifra da risparmiare/accantonare.
- Preparare tante buste quante sono le categorie stabilite.
- Inserire all’interno di ciascuna busta la cifra in contanti corrispondente al budget stabilito.
- Effettuare i pagamenti utilizzando il denaro contenuto nelle buste.
Quando la busta è vuota significa che per quel periodo sono finite anche le possibilità di spendere per quella specifica categoria, a meno che non si vada “in prestito” da una busta diversa. Questo passaggio è necessario se si sono fatti degli errori di valutazione, ma va evitato quanto più possibile perché si rischia di svuotare tutte le buste prima del tempo. E non va bene.
A qualcuno il metodo delle buste può risultare anacronistico e poco pratico, se non addirittura inapplicabile. In realtà però puoi avvalerti di questo sistema applicandolo anche solo a una o due categorie (o micro categorie) di spesa. Se per esempio vuoi monitorare la tua spesa per le cene fuori, puoi adottare la busta mensile esclusiva per le cene. Finita la busta, finite le cene.
A CHI È ADATTO: sicuramente ai giovani che hanno a disposizione cifre modeste e vogliono imparare a gestire il denaro. È sicuramente il metodo perfetto per gli spendaccioni. Ad esempio è molto adatto per chi tende ad acquistare beni non necessari in modo compulsivo o per chi perde il contatto con la realtà quando fa pagamenti con moneta bancaria (bancomat, carta di credito, paypal, ecc).
EVITA QUESTO METODO SE: ti spaventa avere molto contante in casa o non senti il bisogno di un monitoraggio così stringente.
IL METODO “NO BUDGET” PER IL BUDGET FAMILIARE
“No budget” significa letteralmente “senza budget” ed è, sorpresa, quello che utilizzo io.
Con questo metodo le categorie sono molto grandi o inesistenti. Si tratta di avere un’idea molto chiara di quelle che saranno le spese del mese e un’altrettanto definita idea di quanto si vuole accantonare. La differenza tra le entrate del mese e queste due voci di spesa altro non è che la cifra che hai a disposizione questo mese per i desideri tuoi o della tua famiglia e per tutto ciò che non è indispensabile. Oltre a questa semplice operazione non devi far altro che tenere monitorato il saldo del tuo conto corrente.
Utilizzare questo metodo presuppone grande chiarezza mentale sulle spese prossime (non solo del mese, ma anche dei mesi a venire) e un discreto controllo sulle pulsioni verso gli acquisti superflui. Insomma, prima di arrivare qui potrebbe essere necessario un po’ di allenamento.
A CHI È ADATTO: alle persone che monitorano spese e budget già da un po’ e hanno dimestichezza con l’argomento. Va bene anche se proprio fare il budget non fa per te, ma ti consiglio comunque di sforzarti per qualche mese con metodi diversi.
EVITA QUESTO METODO SE: sei alle primissime armi, se hai la tendenza a indebitarti o se ti capita di acquistare beni che non ti puoi permettere.
Ed ecco, questa era una prima volata sui metodi per fare il tuo budget familiare. Come detto, ne esistono tantissimi, ma per ora noi ne vedremo insieme altri tre. Trovo abbastanza inutile esplorare tredicimila sfumature di budget, perché un metodo solo, talvolta, è già abbastanza ostico da comprendere e inserire nella quotidianità. E io vorrei essere utile a semplificarti la vita, non a complicarla.
Quelle proposte sono idee da abbracciare in modo tanto più rigido, quanto più si è indisciplinati. Oppure da prendere semplicemente come spunti, da mixare fra loro e da gestire in modo elastico e personale. A te la scelta! E se la disciplina non è il tuo forte, ti lascio il link a questo video che contiene alcuni consigli su come svilupparla.
Se hai domande sugli argomenti di oggi o se desideri un approfondimento su uno dei metodi di cui ti ho raccontato fammelo sapere scrivendomi qui: irene@spaziamo.com
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Grazie per avere letto fino qui, alla prossima settimana!